L’Arcidiocesi di Ancona-Osimo ha celebrato domenica 14 febbraio la 29esima Giornata Mondiale del malato: questa mattina l’Arcivescovo Angelo Spina ha presieduto la Santa Messa nella parrocchia Collegiata Santo Stefano a Castelfidardo, mentre alle ore 17 ha celebrato la Santa Messa nell’ospedale regionale di Torrette ad Ancona, a cui hanno partecipato Michele Caporossi, direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona, Simone Pizzi, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della Salute, e alcuni operatori sanitari.
In entrambe le celebrazioni, l’Arcivescovo ha rivolto un pensiero alle persone malate e a coloro che le assistono, sia negli ospedali, nei luoghi deputati alla cura, sia in seno alle famiglie e alle comunità. Il pensiero è andato in particolare a quanti, in tutto il mondo, patiscono gli effetti della pandemia. «Prenderci cura dell’altro, di chi è malato è vincere l’ipocrisia. Prendersi cura – ha sottolineato Mons. Angelo Spina – non è semplicemente curare una malattia, ma prendere a cuore tutta la persona. Ecco allora i verbi di azione che non sono parole ma fatti: fermarsi, ascoltare, stabilire una relazione diretta e personale verso l’altro, sentire empatia e commozione per l’altro, lasciarsi coinvolgere dalla sua sofferenza e farsene carico. Prendersi cura dell’altro significa farsi carico di coloro che soffrono per accompagnarli in un processo di guarigione grazie a una relazione interpersonale di fiducia. Un patto di fiducia che mette al primo posto la dignità del malato, la professionalità degli operatori sanitari, un sano rapporto con le famiglie e gli altri.
La speranza che possiamo comunicare è nella nostra umanità. Tanto più saremo umani e cristiani nella misura in cui ci prenderemo cura dei nostri fratelli e sorelle fragili e sofferenti, con efficienza animata da amore fraterno. La speranza viene da tutte quelle persone che sanno dare non solo le cure, ma il cuore. Gesù le ricompenserà un giorno perché Lui ha detto: “Ero malato e mi avete visitato”. Il Vangelo di oggi ci invita a rivolgere al Signore una particolare preghiera per tutte le persone che soffrono e sono ammalate e ci invita a cercare Gesù non in terre lontane: Lui non è là. È vicino a noi, è nel volto di ogni persona. È con noi tutti i giorni sino alla fine del mondo. È Lui la nostra speranza viva che trasfigura la nostra umanità».
Omelia integrale dell’Arcivescovo Angelo Spina, nella parrocchia Collegiata di Castelfidardo: Omelia 29esima Giornata mondiale del malato – domenica 14 febbraio 2021